Questo volume, frutto della collaborazione tra la Congregazione delle Suore Pie Operaie dell’Immacolata Concezione e la Libreria Editrice Vaticana raccoglie le numerose lettere del Venerabile Francesco Antonio Marcucci rivolte alle suore e alle educande.
La ricchezza di questo epistolario (610 lettere) ha permesso di tracciare il profilo di uno dei più illustri personaggi della Chiesa del XVIII secolo, mostrandone la sua grande umanità e spiritualità, il suo temperamento mite, la sua erudizione, i progetti e gli ideali, ma anche le sue ansie e i suoi limiti, e offrendo inoltre uno spaccato della sua vita, del contesto storico-sociale dell’epoca e dell’Istituto di cui è fondatore.
Il lavoro, sapientemente e minuziosamente curato da Suor Maria Paola Giobbi, dirigente scolastica dell’Istituto delle Suore Concezioniste di Ascoli Piceno, è rivolto a tutte le religiose per rinnovare il loro impegno nel divulgare gli insegnamenti del Venerabile Mons. Marcucci, ma anche a quanti vogliano seguire l’esempio di un uomo che ha speso tutta la sua vita a servizio della Chiesa e dell’educazione.
Francesco Antonio Marcucci nacque il 27 novembre 1717 a Force, nell’entroterra ascolano. Frequentò le migliori scuole religiose di Ascoli Piceno: il collegio dei gesuiti, poi gli istituti dei domenicani, dei francescani e dei filippini. A diciotto anni sentì la chiamata al sacerdozio, e nel settembre 1738, a soli ventuno anni, ebbe l’ispirazione di fondare una congregazione religiosa in onore dell’Immacolata Concezione, a cui era profondamente devoto. Ordinato prete nel 1741, realizzò questo suo desiderio nel 1744, quando il vescovo concesse di erigere la Congregazione delle Pie Operaie dell'Immacolata Concezione (Suore Concezioniste), con la missione di promuovere, attraverso l'istruzione e l'educazione, la dignità della donna, senza alcuna discriminazione sociale.
Nel 1770 Clemente XIV lo nominò vescovo di Montalto e fu consacrato a Roma, in S.Salvatore in Lauro, la chiesa dei Piceni.
Nel 1797 i francesi invasero lo Stato Pontificio e il Marcucci divenne un punto di riferimento per alcuni vescovi costretti all’esilio. Afflitto dalla situazione in cui si trovava la Chiesa, trascorse gli ultimi anni di vita ad Ascoli, presso le sue suore, dove morì il 12 luglio 1798 all’età di 81 anni.
Dal 1962 è in corso la causa per la sua beatificazione e nel 2010 è stato dichiarato venerabile da Benedetto XVI.