Il libro presenta una scelta antologica di opere michelangiolesche, atte ad illustrare la tensione costante dell'artista verso l'infinito e, nel contempo, la consapevolezza dell'inanità di ogni sforzo umano nell'incontro col Divino.
Di fronte alla grandezza di un mistero, che l'Artista arriva a riconoscere negli ultimi anni come irriproducibile, perchè al di là di ogni comprensione finita, non resta che riconoscere con il Buonarroti: "Né proprie forze ho, c'al bisogno sièno/ per cangiar vita, amor, costume o sorte,/ senza le tuo divine e chiare scorte,/ d'ogni fallace corso guida o freno".