Il presente lavoro affronta il tema della difformità del criterio di giudizio interna al Tribunale risalendo alle sue radici di natura antropologica, mostrando altresì in positivo come il Giudice non possa pervenire a giudicare il matrimonio in casu se non in nome di un’evidenza personale in merito. Perciò in forza di un’esperienza.
L'Autore: Giorgio Zannoni, sacerdote della Diocesi di Rimini, è giudice del Tribunale Regionale Flaminio e Docente di Teologia del Diritto alla Facoltà di Diritto Canonico Pio X a Venezia.