La mistica del breviario: con questa definizione il Santo Papa Giovanni Paolo II presentò Sr. Maria Angela Astorch (1592-1665), il giorno della sua beatificazione, il 23 maggio 1982.
In effetti tutta la pietà e tutte le elevazioni della Beata, sotto l’impulso dell’attrazione contemplativa, trovano la loro sorgente nei testi liturgici. Viveva intensamente ogni celebrazione: i vari tempi dell’Anno Liturgico si succedevano nel suo spirito, ognuno con il suo proprio significato, divenuti vera esperienza infusa. Mentre recitava i salmi, le antifone, i responsori, si sentiva pervasa di luce superiore e rapita in Dio, senza che ciò le impedisse di mantenere l’attenzione esteriore nell’esercizio del coro. Scrisse molto, in parte per predisposizione spontanea, ma quasi sempre per la ripetuta imposizione dei suoi confessori, convinti di trovarsi di fronte ad un caso eccezionale. Non poteva minimamente immaginare che un giorno le sue carte sarebbero diventate di dominio pubblico, per questo il loro valore oggi è ancora più elevato perché offrono una testimonianza immediata, senza artifici o preoccupazioni redazionali. Questa edizione raccoglie I racconti autobiografici, le Relazioni spirituali, i vari Opuscoli spirituali e le poche Lettere pervenuteci.